Il
progetto
In Italia le persone non vedenti sono 109mila
(ISTAT 2021) e le ipovedenti sono 1 milione e 700mila.
Di queste, 10mila sono minori iscritti alle scuole primarie e secondarie. Il
deficit visivo può condizionare l’apprendimento e lo sviluppo psicomotorio, la
qualità della vita, la mobilità, le relazioni e l’autonomia: può condurre
all’isolamento e alla depressione.
L’istruzione assume, quindi, un ruolo fondamentale nella formazione e
nella valorizzazione di un individuo.
In
questo contesto s’inserisce il Centro
per l’integrazione scolastica e la piena realizzazione dei Non Vedenti (CNV),
importante riferimento nel territorio bresciano e partner dell’Università degli
Studi di Brescia, che segue 115 ragazzi e ragazze (9 della scuola dell’infanzia, 33 della
primaria, 30 della secondaria di I° livello e 43 della secondaria di II°
livello) ed opera per favorire l’inclusione scolastica con azioni come il
supporto metodologico-didattico al personale docente, la formazione, la ricerca e la predisposizione
di materiale tattile e sensoriale in sostituzione delle immagini. Gli studenti e le studentesse non
vedenti o ipovedenti sono costretti a utilizzare una grande quantità di cartine e
grafici in rilievo e necessita di assistenza per la predisposizione e la
fruizione dello stesso.
L’uso
di tecnologie informatiche renderebbe quindi gli studenti e le studentesse più autonomi, con
conseguente gratificazione, aumento dell’autostima ed effetti positivi anche
sul benessere di familiari, assistenti ed insegnanti.
Il
progetto “Occhio alla mano: per un mondo accessibile - VI4VI” propone
l’integrazione di tecnologie di interfaccia persona-macchina che possono
rendere fruibili le immagini digitali attraverso una nuova esperienza tattile
virtuale, facile da implementare e usare. La soluzione proposta è del tutto
innovativa e si basa sull’utilizzo di un dispositivo aptico, come un guanto, un
computer e una webcam.
Il
sistema, attraverso software dedicato, elabora l’immagine da rendere fruibile,
traccia la posizione delle dita del soggetto non vedente e comanda – a seconda
delle caratteristiche dell’immagine sottostante i polpastrelli - gli attuatori
di pressione, attrito, vibrazione e temperatura, che consentiranno la
comprensione tramite il tatto.
Il
progetto ha una forte connotazione inclusiva e verrà sperimentato in prima
persona anche dai ragazzi e dalle ragazze del CNV di Brescia.
L’originale
utilizzo delle tecnologie immersive permetterà di acquisire nuove conoscenze e
competenze anche nella progettazione del dispositivo aptico e nell’elaborazione
delle immagini che saranno sfruttabili anche per lo studio delle malattie
neurodegenerative.
Come
utilizzeremo i fondi raccolti
Le principali fasi progettuali saranno:
- acquisto del guanto aptico comprensivo di software dedicato;
- sperimentazione con il
coinvolgimento attivo dei ragazzi del CNV con ottimizzazione degli input
sensoriali per veicolare l’immagine e del software per l’interfaccia virtuale;
- training dei soggetti non vedenti;
- spese di pubblicazione
e/o di presentazione e sensibilizzazione sul progetto.
L’utilizzo
delle tecnologie consentirà di superare l’impiego di materiale sensoriale
didattico integrativo basato su cartine in rilievo e schede tattili che sono
realizzate con una stampante a rilievo partendo da un disegno su una carta
speciale dai costi elevati.
Il progetto avrà una durata di 24 mesi e verrà costantemente monitorato e
validato il raggiungimento degli obiettivi.
Un
progetto a cura di
Il Team di progetto è composto
da risorse specializzate in diversi ambiti:
- Clara Gasparini, esperta del CNV di Brescia in
tifloinformatica e tiflodidattica.
- Nicola
Lopomo, Professore Associato in Ingegneria Biomedica.
- Anna Richelli, Professoressa Associata in Elettronica.
- Luca Rozzini, Professore Associato in Neurologia.
- Emilia Scalona, Ricercatrice in Human Motion Analysis
Componenti fondamentali saranno
i ragazzi del CNV che hanno accolto con grande speranza ed entusiasmo la
proposta di sperimentare le tecnologie aptiche..
Le ricompense
L'iniziativa
La raccolta fondi si inserisce all’interno dell’iniziativa “Crowd For Innovation – Crédit Agricole Italia e UNIBS, insieme per la ricerca” nata dalla collaborazione tra il Gruppo Crédit Agricole Italia e l’Università degli Studi di Brescia.
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