La storia
Il
progetto “Fattoria Sociale” nasce con un duplice obiettivo: se da una parte vuole
contrastare il cambiamento climatico, fenomeno in continuo aumento e con
pesanti ripercussioni per la società dovute all’eccessivo sfruttamento di
risorse e all’innalzamento delle temperature, dall’altra vuole favorire
l’integrazione sociale di soggetti deboli solitamente a rischio di
marginalizzazione. La “Fattoria Sociale” diviene, così, il luogo in cui il
mondo agricolo si riveste di valori sociali. Il rapporto con la natura induce
processi positivi di autostima, sviluppo delle capacità di gestire emotività e
senso di responsabilità essenziali per ricostruire la propria identità ed
autonomia. La produzione e offerta dei prodotti agricoli permette, attraverso
lo scambio o la condivisione, di promuovere relazioni con l’ambiente esterno.
Inoltre, la “Fattoria Sociale” ha la capacità di valorizzare risorse inutilizzate
e nuovi spazi di attività che per le persone con disabilità rappresentano un
luogo di potenziamento personale e di inclusione sociale. Si parla sempre più
spesso di fattorie sociali come possibili forme di welfare partecipativo,
territoriale e di prossimità. Nell’ottica della sostenibilità ambientale la
fattoria sociale produce alimenti a km0, si prende cura del territorio
circostante, fa attività di plogging, presta attenzione alle risorse naturali
del territorio, contrasta lo spreco dell’acqua e l’utilizzo di pesticidi.
Come
utilizzeremo i fondi raccolti
Il progetto prevede:
- un percorso di inclusione sociale con persone
fragili attraverso lo scambio e l’insegnamento reciproco con il supporto di
tecnici in “Fattorie Sociali” esterne;
- laboratori di attività con percorsi di cammino con
animali o presa in cura degli stessi;
- percorso interno attraverso il rafforzamento
dell’area verde a km0 dell’associazione per la produzione di frutta e verdura
con principi della sostenibilità ambientale e la cura dell’ambiente
circostante.
- sistema di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione
dell'orto e dell’area verde.
Tutti i percorsi saranno seguiti da personale educativo ed assistenziale qualificato.
Un progetto a cura di
L'Associazione Comunità del Melograno
ODV, costituita nel 1996 da un gruppo di genitori di persone con disabilità
intellettive, ha come obiettivo primario quello di attivare interventi volti a
migliorare la qualità della vita e l’integrazione sociale dalla persona con
disabilità e di chi se ne prende cura. L’Associazione opera presso la Casa
Famiglia di Lovaria di Pradamano in convenzione con l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli
Centrale. La struttura, nata a seguito di un’attenta ristrutturazione, accoglie
attualmente 13 persone per 8 ore al giorno per 220 giorni all’anno. Oltre 30
le attività e i laboratori appositamente predisposti da educatori qualificati affiancati da professionisti esterni e da volontari. Nell’arco dell’intera giornata
viene proposta un'attività organizzata calibrata sulle capacità degli ospiti e
basata sulla produzione di stimoli e gratificazioni. Numerose le iniziative
realizzate con e per le scuole, tra cui il progetto “Dai e Vai” che, tramite lo
sport, unisce studenti e persone con disabilità. Casa Nostra, l’innovativo progetto di
co-housing sociale costituisce un ulteriore tassello dell’attività del Melograno.
Autonomia, autodeterminazione e inclusione sociale sono le parole chiave
del progetto. Sei alloggi privati ed ampi spazi comuni forniranno una risposta
adeguata ai bisogni di residenzialità protetta.
Con il sostegno di